Il primo Maggio si è soliti organizzare la “gita fuoriporta” una scampagnata informale oppure, se caldo, una giornata al mare per assaporare il primo sole (e c’è sempre qualche spavaldo che fa pure il bagno); anche quest’anno il giorno prima mi sono messo di buona lena a preparare e predisporre cosa portare: sicuramente cibi che è possibile mangiare anche freddi, semplici e veloci, maglio se tipici di questa stagione.
Acquistati gli ingredienti, dal pomeriggio ho iniziato a preparare le pietanze da portare: come primo l’orzotto di Antonella, ricetta già collaudata; come secondo un piatto unico proposto dall’amica Nunzia di “Miele di lavanda“, lo Strudel di carciofi; come contorno un piatto tipico marchigiano, le “fave in porchetta”, ricetta presentata per Artusi-remix dell’amico Daniele alias “Donpasta” e per terminare l’immancabile e deliziosa Apple-pie, la torta di mele di Nonna Papera magistralmente resuscitata, quest’ultima e il suo “manuale” da Sabrine di “Fragole a merenda“.

Ma a metà pomeriggio, ecco all’orizzonte apparire nubi minacciose di Fantozziana memoria a guastare la gitarella del giorno successivo… é piovuto tutta la notte e continuato nelle prime ore della mattina. Anche nel resto d’Italia il maltempo, specie al sud, ha rovinato la scampagnata ai tanti che l’avevano programmata e così, costretto in casa, ho ben pensato di dedicarmi alla piccola pasticceria; avevo già da tempo in mente di provare a fare i biscotti da té… ma con farina di riso e senza il lievito che a molti da fastidio (le intolleranze sono in aumento).

Detto fatto, apro la dispensa con tutti i tipi di farine possibile (è quasi meglio di un supermercato) e prendo la farina di riso con granulometria non troppo fine (adatta per i biscotti; si perché la farina di riso finissima invece è ottima per la preparazione di dolci soffici come torte e pandispagna, infatti con una granulometria ridotta si dispone di una superficie più ampia che favorisce un migliore assorbimento di acqua ed un maggiore sviluppo durante la lievitazione. Sempre attento alle intolleranze, ho sostituito alla ricetta originale il lievito per dolci con il “cremore di tartaro” addizionato al bicarbonato (quindi senza aggiungere sale alla ricetta).

Questi biscotti sono adattissimi per essere accompagnati con un ottimo té e qui mi è venuto in aiuto un regalo preziosissimo avuto in dono tempo fa da una persona speciale; acquistato direttamente a Londra, in un barattolino di latta, continua da 2 anni a mantenere integro l’aroma e la freschezza… un sapore speciale, difficilmente paragonabile ai tanti té in bustina che si trovano in commercio. Un cucchiaino di questo elisir per 1 litro di acqua calda per 5 minuti e nonostante fosse nel frattempo uscito il sole, alle 17,00 come tradizione vuole, ho assaggiato té e biscotti non rimpiangendo una giornata in casa.