La crescia di Pasqua è una torta salata tipica delle Marche che, come si evince dal nome, viene tradizionalmente preparata in prossimità delle festività pasquali. Conosciuta anche come “Torta al Formaggio” per via del suo ingrediente principale, si presenta come una sorta di pane molto alto, spugnoso e friabile dal gusto molto saporito: un accompagnamento perfetto per salumi e vino rosso pratico da gustare anche durante le gite fuoriporta di Pasquetta.

La tradizione riconduce l’origine della ricetta al Monastero di Santa Maria Maddalena in Serra de’ Conti (AN) dove si trovano tracce documentali risalenti al 1848 – Il nome “Crescia” è dovuto al forte aumento di volume dell’impasto che grazie alla lievitazione “cresce” appunto anche più di due volte la sua massa originale.

La ricetta tradizionale che proponiamo è una versione che si tramanda nella nostra zona, poiché come per tutti i piatti locali e tipici, anche la Crescia di Pasqua non ha una ricetta univoca ma la sua preparazione cambia di paese in paese se non di famiglia in famiglia. In particolare riveste particola importanza il tipo di formaggio che si decide di utilizzare: le varianti possono comprendere parmigiano grattuggiato, pecorino romano o altri formaggi a proprio gusto. La nostra versione prevede 50% di parmigiano grattuggiato e 50% di Pecorino affinato in fossa in foglie di noce che rende l’impasto molto saporito ma non dal gusto eccessivamente forte.

INGREDIENTI

La ricetta prevede:

  • 5 uova medie;
  • 500 gr di farina tipo 0;
  • 75gr di parmigiano grattuggiato;
  • 75gr di pecorino affinato in grotta in foglie di noce – grattuggiato;
  • 30gr di cubetti di formaggio (facoltativo)
  • 50 gr di lievito di birra
  • Mezzo bicchiere di latte
  • 100gr di olio extravergine di oliva
  • Abbondante pepe;
  • 15gr circa di sale fino (in ralazione alla sapidità del formaggio)

PROCEDIMENTO

Passo dopo passo:

  1. In un recipiente rompete le cinque uova e sbattetele energicamente.
  2. Inserite i due tipi di formaggio grattuggiato e mescolate con un utensile (una frusta) per ottenere una crema omogenea, quindi spolverate abbondantemente con pepe nero. Aggiungete quindi il sale.
  3. Successivamente, nel latte tiepido sciogliete il lievito di birra ed inglobate la miscela ottenuta alla crema di uova e formaggio.
  4. A questo punto è possibile iniziare ad aggiungere progressivamente la farina l’olio e, se li gradite, i cubetti di formaggio. L’impasto va mescolato, sempre con l’aiuto di un utensile, fino a quando non diviene compatto e molto elastico. Al tatto resta un poco appiccicoso, anche se si distacca con facilità dal recipiente. Lavoratelo per diversi minuti fino quando la pasta non si presenta omogenea e piuttosto liscia.
  5. Per la lievitazione, pre-riscaldate il forno a 50°C e spegnetelo al raggiungimento della temperatura: questo creerà un ambiente caldo e umido che favorirà la lievitazione.
  6. Ungete ora una teglia / pentola ben alta dal diametro approssimativo di 20cm Disponete quindi l’impasto all’interno ed inserite tutto nel forno spento. Consigliamo di lasciar lievitare per almeno 4 ore. E’ importante far trascorrere questo tempo senza aprire la porta del forno poiché lo sbalzo di temperatura potrebbe far sgonfiare l’impasto.
  7. A fine lievitazione, quando l’impasto avrà raddoppiato il suo volume, sempre senza aprire il forno, accendete a 180 °C e lasciate cuocere per 45°  alla fine dei quali abbassate la temperatura a 150°C e lasciate proseguire la cottura per altri 15/20 Minuti.
  8. Controllate con uno stecchino la crescia per verificare la cottura interna. Lasciate raffreddare in forno con lo sportello aperto, in modo da avere un raffreddamento progressivo pur riducendo l’umidita della camera.
  9. Abbinate con salumi e buon vino rosso.

LA REALIZZAZIONE DELLO SCATTO:

Da quando cucinare è diventato un lavoro, il tempo e lo spazio per fare scatti “seri” ed ambientati, purtroppo è svanito. Però visto che siamo italiani, e ci sappiamo sempre arrangiarci ma anche visto che la tecnologia avanza e oggi un buon telefono “smartphone” riesce ad avere la qualità più che sufficiente per pubblicare immagini per il web (Pinterest, Instagram, ma anche i vari blog), è con questo mezzo che ho iniziato a fotografare.

Uno smartphone di ultima generazione ha almeno 3 ottiche, qualche modello ha anche in sensore “macro” e tutti hanno il sensore di profondità per l’effetto “bokeh”. Indubbiamente quasi tutti i telefoni tendono a scattare immagini con molto contrasto, forse troppo accentuato e in condizioni di illuminazione debole o mista, vi sono errori sulla cromia. Il miglior smartphone in assoluto per me resta l’iPhone (ma non necessariamente l’11Pro), che ha una morbidezza e una cromia non eccessiva che si avvicina ad una buona reflex.

I miei scatti sono fatti con un Mate10 della Huawei con ottiche Laica; soffre di contrasto e rumore alle basse luci che riesco a compensare, in parte, in modalità di scatto PRO.

Per lo shooting, mi avvicino ad una fonte di luce diurna, come una finestra, dotata di tenda bianca (se non fosse possibile, basta acquistare qualche metro di tulle o organza magari doppio) e dal lato opposto dei pannelli in poliestere bianco per attenuare le ombre. Come ripiano, si possono usare assi in legno, tovaglie, ronner in tnt o qualsiasi altro materiale che crei contrasto con il piatto.

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