Con i suoi 2.200 abitanti, Malè, a 740 m di altitudine, può considerarsi capoluogo e mercato principale della Val di Sole. Da sempre Malè è il centro amministrativo, commerciale e culturale della vallata. Ospita anche il Museo della Civiltà Solandra.

La chiesa decanale di Santa Maria Assunta risale al Cinquecento e conserva numerose opere d’arte sacra del ‘600. Da visitare sono anche la vecchia segheria Veneziana e la fucina Marinelli del Pondasio, uno dei pochi esempi di fucina idraulica ancora funzionante nell’arco alpino.

A pochi km dal Parco Nazionale dello Stelvio, dal Parco Naturale Adamello-Brenta e dalle Terme di Rabbi, d’estate offre opportunità di praticare sport, passeggiate ed escursioni di ogni tipo, oltre agli sport più estremi come free climbing, rafting, e ponting. D’inverno invece Malè è punto di partenza ideale per lo sci da fondo, escursioni con racchette da neve ed escursioni di scialpinismo. Gli impianti di risalita di Marilleva-Folgarida e Madonna di Campiglio si trovano a pochi km di distanza.

Del comune di Malè fanno inoltre parte i piccoli borghi di Bolentina, Magras, Montes e Arnago.

Una comoda strada che corre sul fianco del torrente Rabbies, dalle acque limpide, vivaci e pescose, si snoda per circa 12 km ad una quota che dagli 800 metri arriva ai 1.400 metri, risalendo tutta la valle.

Il primo paese che si incontra salendo è Pracorno, costellato da numerosi casolari; poco oltre si trova San Bernardo, sede dei servizi di interesse pubblico.

Costeggiando il corso del torrente si arriva alla località Rabbi Fonti dove si trova lo stabilimento termale e il Centro visitatori del Parco, mentre più in alto, in posizione dominante, si erge la frazione di Piazzola. Il panorama offre al visitatore verdi versanti, fitti boschi di conifere e le cime del gruppo Ortles-Cevedale.

Una delle prerogative della Val di Rabbi è sicuramente la ricchezza di acqua: famosa è quella minerale bicarbonato-alcalina, ferruginosa, altamente carbonica e naturalmente gassata, motore del termalismo che qui vanta antiche radici. Le sue proprietà terapeutiche erano già conosciute nel 1650 e nel corso dei secoli numerose sono state le personalità che ne sono state attratte.

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