Il riccio di Natale al pandoro

Ospiti all’improvviso? dei pandoro da riciclare? Una ricetta semplice per fare un’ottima figura spendendo poco e di sicuro effetto scenografico.
Solo una piccola accortezza: meglio assemblare all’ultimo momento o se non fosse possibile, è fondamentale ricorrere al freezer o frigo, altrimenti si smonta tutto.

I tempi di conservazione in frigo saranno di 2-3 giorni al massimo.

INGREDIENTI

La ricetta prevede:

  • 1 pandoro

Per la crema di mascarpone:

  • 250g di mascarpone
  • 3 tuorli
  • 70g di zucchero semolato
  • 40g di acqua

Per la decorazione:

  • 2 palline di cioccolata (smarties)
  • 4 mikado (o bastoncini ricoperti di cioccolato)
  • qb di zucchero a velo

PROCEDIMENTO

Passo dopo passo:

  1. Per prima cosa preparate la crema al mascarpone: fate bollire l’acqua con lo zucchero, che dovrà arrivare a 120°C.
  2. Nel frattempo con la ciotola della planetaria sbattette i rossi con la frusta per circa 5 minuti, e quando lo sciroppo di acqua e zucchero sarà pronto, versalo a filo nella ciotola.
  3. Continuando a mescolare finché non sentirete la ciotola fredda è così che otterrete la pastorizzazione delle uova.
  4. Ora aggiungete il mascarpone e mescolate sempre con le fruste a bassa velocità finché non otterrete un composto bene amalgamato.
  5. Spaccate il pandoro in due, dopodiché tagliate ogni metà a fette larghe 2.5 cm.

    Per realizzare il musetto del vostro riccio utilizzate la base del pandoro che risulterà da scartare, ricavando un triangolo.

  6. Proseguite posizionando nel piatto da portata le fette di pandoro, queste dovranno essere montate in modo che risultino non allineati. A ogni fetta spalmateci la crema al mascarpone.
  7. Infine spalmate anche il musetto del riccio e decoratelo con qualche zuccherino. realizzate gli occhi con le palline di cioccolato e fate i baffetti con i Mikado.
  8. Spolverizzate il vostro riccio di pandoro farcito con abbondante zucchero a velo.

LA REALIZZAZIONE DELLO SCATTO:

Da quando cucinare è diventato un lavoro, il tempo e lo spazio per fare scatti “seri” ed ambientati, purtroppo è svanito. Però visto che siamo italiani, e ci sappiamo sempre arrangiarci ma anche visto che la tecnologia avanza e oggi un buon telefono “smartphone” riesce ad avere la qualità più che sufficiente per pubblicare immagini per il web (Pinterest, Instagram, ma anche i vari blog), è con questo mezzo che ho iniziato a fotografare.

Uno smartphone di ultima generazione ha almeno 3 ottiche, qualche modello ha anche in sensore “macro” e tutti hanno il sensore di profondità per l’effetto “bokeh”. Indubbiamente quasi tutti i telefoni tendono a scattare immagini con molto contrasto, forse troppo accentuato e in condizioni di illuminazione debole o mista, vi sono errori sulla cromia. Il miglior smartphone in assoluto per me resta l’iPhone (ma non necessariamente l’11Pro), che ha una morbidezza e una cromia non eccessiva che si avvicina ad una buona reflex.

I miei scatti sono fatti con un Mate10 della Huawei con ottiche Laica; soffre di contrasto e rumore alle basse luci che riesco a compensare, in parte, in modalità di scatto PRO.

Per lo shooting, mi avvicino ad una fonte di luce diurna, come una finestra, dotata di tenda bianca (se non fosse possibile, basta acquistare qualche metro di tulle o organza magari doppio) e dal lato opposto dei pannelli in poliestere bianco per attenuare le ombre. Come ripiano, si possono usare assi in legno, tovaglie, ronner in tnt o qualsiasi altro materiale che crei contrasto con il piatto.

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