Questo piatto è una mia variazione di quanto ho mangiato in una malga trentina (con la differenza che li al posto della cipolla caramellata ci misero lardo e speck croccanti, ma si sa che in trentino la cucina non è certo dietetica).
Mi è piaciuta l’idea di associare la polenta con la cipolla caramellata (si può fare anche con il radicchio tardivo trevigiano) e l’uovo in camicia.
A proposito… per l’uovo in camicia, avere un’ottima riuscita è una impresa anche per chi cucina sempre e per lavoro per cui, su suggerimento di un collega che conobbi anni addietro, vi propongo una alternativa di sicuro interesse e ottima riuscita: basta prendere una pellicola per alimenti, spennellarla leggermente con olio di semi quindi appoggiarla in una piccola ciotola e versarvi con molta delicatezza l’uovo. A questo punto bisogna chiudere a sacchetto la pellicola cercando di eliminare tutta l’aria dall’interno e facendo un bel nodo stretto, porre i vari sacchettini con le uova in frigo fino a servizio. basterà tenere per la punta della pellicola il sacchettino ed immergerlo in acqua calda per 3-4 minuti (1 minuto in più del tempo previsto dalla ricetta) e l’uovo in camicia sarà pronto e perfetto.
INGREDIENTI
La ricetta prevede:
Ingredienti per 2 persone
• 200g. Polenta pronta
• 2 Cipolle rosse di Tropea
• 2 cucchiai Zucchero di canna
• 2 cucchiai di Aceto di Mele
• qb. Sale;
• qb. Pepe;
• qb. Aceto di Vino Bianco
• 2 Uova
• 30g. Grana Padano
• qb. Burro
PROCEDIMENTO
Passo dopo passo:
Affettare finemente la cipolla e rosolarla in casseruola con olio EVO
• Aggiungere lo zucchero di canna, sale e cuocere dolcemente per 3-4 minuti;
• Sfumare con l’aceto di mele e cuocere dolcemente per 10-15 minuti;
• Condire la polenta con olio, sale e pepe, spolverare con abbondante Grana Padano e aggiungere un fiocchetto di burro
• Gratinare in forno a 200° finché la superficie sia dorata e croccante;
• Acidulare l’acqua di cottura per l’uovo in camicia con aceto bianco, quindi creare un vortice con la forchetta e tuffarvi l’uovo al centro. Cuocere per 3 minuti e mezzo
• Impiattare alla base la polenta, adagiarvi sopra la composta di cipolle di Tropea
e l’uovo in camicia.
LA REALIZZAZIONE DELLO SCATTO:
Da quando cucinare è diventato un lavoro, il tempo e lo spazio per fare scatti “seri” ed ambientati, purtroppo è svanito. Però visto che siamo italiani, e ci sappiamo sempre arrangiarci ma anche visto che la tecnologia avanza e oggi un buon telefono “smartphone” riesce ad avere la qualità più che sufficiente per pubblicare immagini per il web (Pinterest, Instagram, ma anche i vari blog), è con questo mezzo che ho iniziato a fotografare.
Uno smartphone di ultima generazione ha almeno 3 ottiche, qualche modello ha anche in sensore “macro” e tutti hanno il sensore di profondità per l’effetto “bokeh”. Indubbiamente quasi tutti i telefoni tendono a scattare immagini con molto contrasto, forse troppo accentuato e in condizioni di illuminazione debole o mista, vi sono errori sulla cromia. Il miglior smartphone in assoluto per me resta l’iPhone (ma non necessariamente l’11Pro), che ha una morbidezza e una cromia non eccessiva che si avvicina ad una buona reflex.
I miei scatti sono fatti con un Mate10 della Huawei con ottiche Laica; soffre di contrasto e rumore alle basse luci che riesco a compensare, in parte, in modalità di scatto PRO.
Per lo shooting, mi avvicino ad una fonte di luce diurna, come una finestra, dotata di tenda bianca (se non fosse possibile, basta acquistare qualche metro di tulle o organza magari doppio) e dal lato opposto dei pannelli in poliestere bianco per attenuare le ombre. Come ripiano, si possono usare assi in legno, tovaglie, ronner in tnt o qualsiasi altro materiale che crei contrasto con il piatto.