Oggi ho pensato di preparare un risotto bresaola e caprino. Un piatto dal sapore un po’ deciso, ma buonissimo!
Se non fosse tempo di melagrana, la si può sostituire con bacche di goji ammollate per 30 minuti, meglio se con il brandy; anche il caprino si può sostituire con l’ottima stracciatella di burrata di Andria frullata per ottenerne una crema. Il sapore cambia, ma anche la digeribilità… quindi, occhio se si tiene alla linea.
INGREDIENTI
La ricetta prevede:
Ingredienti per 2 persone:
- 180 gr. riso vialone nano (oppure, carnaroli)
- 50 gr. bresaola tagliata sottilmente
- 70 gr. formaggio caprino (oppure 100gr. di burrata)
- 1 noce di burro
- qb. brodo di carne
- 1/2 cipolla bianca tagliata a brunoise (e cotta in acqua)
- 1/2 bicchiere di vino bianco secco
- qb. rametti di rosmarino
- qb. semi della melagrana (oppure bacche di goji)
- qb. sale
- qb. pepe bianco
PROCEDIMENTO
Passo dopo passo:
- Per iniziare preparare il brodo di carne (meglio se ti pollo)
- In una casseruola far soffriggere la cipolla con il burro e mezzo mestolo di acqua di cottura del riso (la cipolla deve restare bianca).
- In una seconda casseruola versare il riso e farlo tostare qualche minuto mescolando continuamente quindi sfumare con il vino.
- Poco alla volta aggiungere il brodo di carne al riso, fino a fine cottura. Mentre dopo 5 minuti dall’inizio cottura, aggiungere la cipolla fatta stufare in precedenza.
- A fine cottura aggiungere al risotto il caprino (o la burrata), la metà della melagrana (o delle bacche di goji) e mantecare bene il tutto, lasciando riposare due minuti coperto, quindi per l’impiattamento aggiungere il resto delle melagrana, gli agli di rosmarino e le fette di bresaola chiuse a cono e con entro un cucchiaino di risotto.
- In alternativa, si può tagliare a julienne parte della bresaola e aggiungerla in cottura 2 minuti prima del termine, lasciando 2 fette a testa che formando un fiore, andranno poste al centro del risotto, anche queste con un cucchiaino di risotto al centro.
LA REALIZZAZIONE DELLO SCATTO:
Da quando cucinare è diventato un lavoro, il tempo e lo spazio per fare scatti “seri” ed ambientati, purtroppo è svanito. Però visto che siamo italiani, e ci sappiamo sempre arrangiarci ma anche visto che la tecnologia avanza e oggi un buon telefono “smartphone” riesce ad avere la qualità più che sufficiente per pubblicare immagini per il web (Pinterest, Instagram, ma anche i vari blog), è con questo mezzo che ho iniziato a fotografare.
Uno smartphone di ultima generazione ha almeno 3 ottiche, qualche modello ha anche in sensore “macro” e tutti hanno il sensore di profondità per l’effetto “bokeh”. Indubbiamente quasi tutti i telefoni tendono a scattare immagini con molto contrasto, forse troppo accentuato e in condizioni di illuminazione debole o mista, vi sono errori sulla cromia. Il miglior smartphone in assoluto per me resta l’iPhone (ma non necessariamente l’11Pro), che ha una morbidezza e una cromia non eccessiva che si avvicina ad una buona reflex.
I miei scatti sono fatti con un Mate10 della Huawei con ottiche Laica; soffre di contrasto e rumore alle basse luci che riesco a compensare, in parte, in modalità di scatto PRO.
Per lo shooting, mi avvicino ad una fonte di luce diurna, come una finestra, dotata di tenda bianca (se non fosse possibile, basta acquistare qualche metro di tulle o organza magari doppio) e dal lato opposto dei pannelli in poliestere bianco per attenuare le ombre. Come ripiano, si possono usare assi in legno, tovaglie, ronner in tnt o qualsiasi altro materiale che crei contrasto con il piatto.