Colpi di coda dell’estate? Ma neanche per sogno! Sono ancora tante le ricette fresche e gustose che possono farci sentire in vacanza, anche al rientro dalle ferie, come ad esempio la calamarata di polpo.
La calamarata con polpo e crema di patate è un primo piatto di pasta molto ricco e gustoso, dove il classico formato di pasta campano che ha proprio la forma degli anelli di calamaro, da cui prende il nome, incontra la morbidezza di una crema di patate e parmigiano e il sapore di mare delle rondelle di polpo.
La calamarata con polpo e crema di patate è una ricetta semplice che permette di portare in tavola una rivisitazione di due grandi classici della cucina partenopea, conosciuti in tutto lo stivale, la calamarata e il polpo con le patate. Due piatti di mare che rappresentano anche due eccellenze del nostro prezioso patrimonio gastronomico. Due piatti che singolarmente sono dei capolavori e che uniti rappresentano una massima espressione del nostro tradizionale mangiar bene.
INGREDIENTI
La ricetta prevede:
- 220g. Calamarata
- 200g. Patate lesse
- 40g. Parmigiano e pecorino romano grattugiati
- 1 Aglio spicchio
- 20mL Vino bianco
- 200g. Polpo lessato
- qb. Prezzemolo
- 1/2 cucchiaino da caffè polvere di zenzero e curcuma
- qb. Olio EVO/Sale/Pepe
PROCEDIMENTO
Passo dopo passo:
- Far lessare il polpo (meglio se preso congelato) calcolando 1h per ogni Kg di prodotto
- Mettere a lessare le patate in abbondante acqua
- Cuocere la calamarata in abbondante acqua salata (serviranno circa 16 minuti)
- Frullare le patate lesse insieme al parmigiano, olio, sale, pepe e un mestolino di acqua di cottura delle patate (se necessario allungare la crema con altra acqua e/o olio)
- In una padella soffriggere uno spicchio di aglio e aggiungere il polpo lessato tagliato a pezzetti scottando a fiamma vivace quindi sfumare con il vino bianco
- Aggiungere in padella la calamarata scolata al dente, la crema di patate e il prezzemolo quindi mantecare la pasta aiutandosi eventualmente con l’acqua di cottura della pasta
- Impiattare decorando con prezzemolo tritato e servire calda.
LA REALIZZAZIONE DELLO SCATTO:
Da quando cucinare è diventato un lavoro, il tempo e lo spazio per fare scatti “seri” ed ambientati, purtroppo è svanito. Però visto che siamo italiani, e ci sappiamo sempre arrangiarci ma anche visto che la tecnologia avanza e oggi un buon telefono “smartphone” riesce ad avere la qualità più che sufficiente per pubblicare immagini per il web (Pinterest, Instagram, ma anche i vari blog), è con questo mezzo che ho iniziato a fotografare.
Uno smartphone di ultima generazione ha almeno 3 ottiche, qualche modello ha anche in sensore “macro” e tutti hanno il sensore di profondità per l’effetto “bokeh”. Indubbiamente quasi tutti i telefoni tendono a scattare immagini con molto contrasto, forse troppo accentuato e in condizioni di illuminazione debole o mista, vi sono errori sulla cromia. Il miglior smartphone in assoluto per me resta l’iPhone (ma non necessariamente l’11Pro), che ha una morbidezza e una cromia non eccessiva che si avvicina ad una buona reflex.
I miei scatti sono fatti con un Mate10 della Huawei con ottiche Laica; soffre di contrasto e rumore alle basse luci che riesco a compensare, in parte, in modalità di scatto PRO.
Per lo shooting, mi avvicino ad una fonte di luce diurna, come una finestra, dotata di tenda bianca (se non fosse possibile, basta acquistare qualche metro di tulle o organza magari doppio) e dal lato opposto dei pannelli in poliestere bianco per attenuare le ombre. Come ripiano, si possono usare assi in legno, tovaglie, ronner in tnt o qualsiasi altro materiale che crei contrasto con il piatto.