La Mela… è diventata marcia

Dal lontano 1986 ho iniziato a lavorare con e per la Apple e mai avrei pensato di dover scrivere un articolo come questo. Ma dalla morte del compianto Steve Jobs la azienda da lui fondata e amata è cambiata, diventando da “visione” del futuro a mera “macchina per fare soldi”.

La mia non è e non vuole essere una posizione di parte, pro o contro un prodotto, ma dare qualche spunto di riflessione a chi, oggi, vorrebbe acquistare o rinnovare il proprio Mac; fosse desktop che portatile.

Già da alcuni anni si iniziava a vedere la strada, il percorso, che la Apple stava prendendo a discapito degli ignari utenti e a suo totale profitto: rendere il prodotto così blindato che nessuno avrebbe potuto metterci le mani, ampliarlo o personalizzarlo. Quante volte è successo che acquistato un prodotto sulle esigenze del momento, le stesse nel tempo possono essere variate, magari accresciute. Macintosh si sa, è usato per lo più in campo professionale: grafica, video, fotografia, musica, rendering; i software diventano sempre più voraci di memoria, i files sempre più pesanti, le periferiche (penso semplicemente ad una fotocamera) sfornano file le cui dimensioni sono sempre più grandi e voluminose; non tocchiamo il settore video che dal vecchio PAL oggi è normale editare clip in 4K o anche 8K (a cosa e chi serviranno non si sa visto che sia la TV che i media dove visualizzare il prodotto finito non supportano per lo più tali codifiche e codec.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti: all’inizio Apple rese impossibile aumentare la RAM delle macchine, poi anche i dischi (prima quella schifezza di HD FusionDrive poi gli SSD che si faceva pagare 4 volte tanto i prezzi di Amazon (ed Apple non produce dischi SSD o RAM, ma li acquista come qualsiasi utente) ed infine con la scusa di aumentare le performances, quella di “saldare” sulla scheda madre sia la RAM che il disco DDS.  Quindi se dopo 2 anni si rendesse necessario raddoppiare la quantità di RAM oppure sostituire il disco SSD con uno più capiente, da oggi non sarà più possibile.

Ma la ciliegina sulla torta è stata l’introduzione dei chip Apple M1 e a seguire; questi tra le altre funzionalità non permettono più il “ghosting” del disco fisso, ovvero in italiano la copia fisica su un disco esterno. Forse ai più non sarà chiaro cosa cosa comportare una cosa del genere… non avere più un backup del proprio sistema, applicazioni, configurazione e dati personali avviabile in caso di guasto del disco interno equivale alla perdita totale del proprio lavoro. Ma c’è di più… se ipoteticamente un qualsiasi componente della scheda logica (porte USB, scheda video, ram, processore, etc.) dovesse danneggiarsi, l’assistenza tecnica sostituirà ex-novo la stessa ma essendo il disco SSD saldato sulla medesima, il cliente si ritroverà senza i suoi dati e senza la possibilità di ripristinarli da un backup. Bello vero? Per non parlare della privacy in quanto quel disco con tutti i dati (funzionante) verrà rispedito alla Apple in Olanda e chiunque potrà leggere, copiare o trasferire i dati presenti; naturalmente nessuno lo farà mai, ma dubitare è comunque lecito.

Un tempo, quando la barca era nelle salde mani di Jobs, se pure la configurazione “base” delle macchine fosse sempre al di sotto di quello che richiedeva il mercato, era possibile comunque intervenire da soli o tramite un tecnico (meglio se abilitato); un tempo, si acquistava un Macintosh per la solidità e robustezza del sistema operativo (di derivazione UNIX), per il fatto che non vi fossero virus che lo potevano infettare, che era più semplice ed intuitivo anche per una persona digiuna di informatica… oggi lo è ancora? Vale sempre la pena acquistare un computer che, estetica a parte, costa più del doppio di un normale PC? E’ concepibile che un computer desktop possa oggi essere venduto con solo 2 porte USB-c (parlo dei nuovi iMAC24) e che il modello base non preveda neppure una porta ethernet?

Io, da tecnico con 30 anni di esperienza alle spalle, posso solo consigliare di pensarci bene e fare le proprie valutazioni prima di un nuovo acquisto o sostituzione; certo è che stante questa linea commerciale di Apple, il mio prossimo computer non sarà un Apple con chip M1.